IL LATO OSCURO DELLA GRATITUDINE

Se hai familiarità con le pratiche per la manifestazione della realtà che desideri sei già a conoscenza del potere della gratitudine.

Molti di coloro che praticano la manifestazione consapevole hanno anche sentito parlare di quanto sia importante avere un atteggiamento di gratitudine.

Siamo onesti, alcuni di noi hanno abbracciato questo concetto di gratitudine appieno, con tutto il cuore.

Altri invece sentono la parola gratitudine e subito rabbrividiscono.

Ma il fatto è che in entrambi i casi la gratitudine è e rimane uno strumento assolutamente inestimabile quando si tratta di co – creare la realtà che desideriamo. 

È anche un passo fondamentale verso la felicità.

Il lato oscuro della gratitudine. thank you

Pertanto, in questo articolo, parlerò a favore della gratitudine in modo tale da far sì che coloro che hanno delle resistenze a essa possano invece aprirsi al suo potere e coloro i quali già amano la gratitudine, la ameranno ancora di più.

La felicità inizia con la gratitudine.

Ma iniziamo a parlare del perché alcune persone hanno sviluppato una resistenza alla gratitudine.

Il lato oscuro della gratitudine: la causa della resistenza alla gratitudine

il lato oscuro della gratitudine, resistenza alla gratitudine
Il lato oscuro della gratitudine. Resistenza alla gratitudine

La causa primaria del perché ciò avviene è il dolore.

Le persone che sentono una resistenza all'idea di gratitudine o a un atteggiamento di gratitudine vivono o hanno vissuto una vita molto dolorosa.

Per queste persone, il concentrarsi su ciò per cui si è grati, spesso sembra una sorta auto-tradimento. Può suonare come un “baciare il piede che ci prende a calci”. Può anche sembrare un vero e proprio abuso emotivo perché si può avere la sensazione di invalidare, negare il dolore reale che si prova. Dolore che deve essere riconosciuto e risolto.

Negare le cose che fanno soffrire equivale a non cambiarle o semplicemente ricoprirle di zucchero per addolcirle momentaneamente.

Oltre a ciò, le persone che sviluppano resistenza alla gratitudine di solito hanno avuto esperienze traumatiche molto dolorose proprio con la gratitudine e la positività nel contesto delle relazioni interpersonali.

Per esempio, te ne cito solo alcune:

Mettiamo che nella tua infanzia o in una certa relazione della tua vita, qualsiasi riconoscimento del positivo fosse una garanzia che la persona davanti a te non avrebbe mai notato, riconosciuto e non avrebbe quindi mai cambiato le cose che faceva e che ti causavano dolore.

Oppure, per esempio, mettiamo il caso di un genitore che fa qualcosa per un figlio non per amore genuino per il bambino ma perché vuole che il bambino sia in debito con lui e che quindi faccia esattamente ciò che vuole. Questo diventa una sorta di gioco di potere manipolativo in base al quale se il bambino non fa esattamente ciò che il genitore vuole, tutte le cose che il genitore ha fatto per il bambino gli saranno rinfacciate. Verrà definito ingrato.

Oppure, diciamo che hai un bambino che inizia a lamentarsi di qualcosa che gli provoca dolore. Quando lo fa, invece di vedere il dolore, sentirlo, riconoscerlo e risolverlo, il bambino viene indotto a credere che non dovrebbe sentirsi come si sente e quindi, se lo fa, significa che c'è qualcosa di sbagliato in lui. Ecco che qui si apre la possibilità di diventare il problema della famiglia, molto rapidamente.

Il genitore può spesso far seguire a questo comportamento qualcosa di ancora più doloroso, come ricordare al bambino di qualcun altro che sta molto peggio di lui, e che quindi lui non ha motivo di sentirsi come si sente. "Dovresti essere grato per quelle scarpe di seconda mano, non sai che alcuni bambini in Africa o in India non hanno nemmeno le scarpe?".

bambino triste
Il lato oscuro della gratitudine.

Oltre a questo, le persone in lotta con la gratitudine spesso sono state ferite da qualcuno che si trova proprio in un "atteggiamento di gratitudine" e che li fa sentire come se che anche loro dovessero esserlo.

Ti è mai capitato di soffrire seriamente e di incontrare qualcuno che si trova nella sua piccola bolla di felicità? E ti è capitato di sentire quanto sia dannatamente doloroso che all'improvviso in quel momento ti trovi nella sua realtà percettiva parallela? Era sicuramente meglio stare da soli…

Soprattutto quando la persona che si trova nella sua piccola bolla felice fa sentire l'altra persona come se ci fosse qualcosa di sbagliato in lei.

TI è mai capitato di soffrire seriamente e di trovarti con qualcuno che ignora volontariamente o che nega totalmente qualsiasi cosa negativa? TI fa sentire peggio e meno grato, o… non grato affatto.

Le persone che comprendono il valore della gratitudine e il suo potere spesso cadono in errore quando incontrano qualcuno che soffre. Non si rendono conto che possono peggiorare le cose e allontanare la persona ancora di più dallo stato di gratitudine proprio quando suggeriscono di adottare un atteggiamento di gratitudine. Condannano la persona a rimanere nella sofferenza e a sentirsi come se ci fosse qualcosa di sbagliato in lei per il fatto semplicissimo di provare dolore.

Ma ecco il grande problema: quando vivi esperienze in cui ti è provocato dolore ulteriore a causa di qualcuno che nega e non vuole riconoscere niente che non sia positivo sbattendoti in faccia questo atteggiamento di gratitudine… beh tu non vuoi somigliare a questo tipo di persona. In questo caso purtroppo rischi di sbarazzarti in toto di uno degli strumenti più potenti che esistano per la co-creazione della realtà che desideri: la gratitudine stessa. 

Quello che desidero far capire è che la gratitudine può diventare uno strumento di abuso e quando la gratitudine diventa uno strumento di abuso nelle relazioni, getterai via la gratitudine perché inizia a formarsi un'associazione, una potente associazione tra la gratitudine e cose come essere chiusi emotivamente, minimizzazione, l'essere invalidati nei nostri sentimenti, la sensazione di essere sbagliati, l'essere controllati, l'essere umiliati, l'essere in debito verso altre persone, la manipolazione, la vergogna, l’obbligo, la lotta per il potere, le persone che ti hanno ferito, la sopportazione di quello che hai, piuttosto che l’ ottenere ciò che si vuole, il dolore che non si risolve mai perché le persone penseranno semplicemente che tutto vada bene quando invece non è cosi, ecc, ecc....

Inizia a formarsi un'associazione tra gratitudine e dolore.

Non c'è da stupirsi se qualcuno rabbrividisce all'idea di gratitudine.

Ogni volta che si crea un'associazione dolorosa tra una cosa e un'altra, l'unico modo per guarirla davvero è costruire una nuova associazione.

Il lato oscuro della gratitudine. Dolore e gratitudine

Solo perché la gratitudine è qualcosa che ti ha causato dolore in passato non significa che ti causerà sempre dolore.

Solo perché un atteggiamento di gratitudine può essere usato persino come strumento di abuso emotivo e quindi causare dolore alle persone non significa che non possa anche essere uno strumento molto prezioso da avere nella propria cassetta degli attrezzi. E... bada bene che questa è una cassetta degli attrezzi che puoi usare per la tua felicità e anche per manifestare qualsiasi cosa desideri.

Tenendo ciò che ho appena scritto bene in mente, farò un discorso a favore della gratitudine:

A favore della gratitudine. punto #1

La gratitudine non nega nulla di doloroso, negativo o indesiderato. La gratitudine non annulla il dolore. Non minimizza il dolore. Chiunque usi la gratitudine in questo modo, è in uno stato di resistenza. Ma non solo, sta usando la gratitudine come strumento per alimentare le proprie resistenze.

Le persone che usano la gratitudine in questo modo infatti hanno paura di vedere e riconoscere il dolore, l'indesiderato e il negativo. Resistono al negativo.

La verità di questo universo è che la polarità esiste. Ciò significa che in ogni cosa esiste la polarità del positivo e la polarità del negativo. E a sua volta, nella polarità negativa (ad esempio) c'è un polo positivo e uno negativo e cosi via... possiamo continuare all'infinito.

La polarità è un assoluto.

Per essere nella realtà, bisogna essere consapevoli di entrambi i lati di questa polarità.

E' probabile che se sei resistente alla gratitudine, sei già abbastanza consapevole  dell'aspetto negativo all'interno dell'universo.

Quello che ti manca è la consapevolezza dell'aspetto positivo.

Se sei restio alla gratitudine, c'è una qualche paura di guardare, riconoscere, celebrare il positivo.

È quindi importante chiedersi "perché?". "Perché sono così resistente al riconoscimento del positivo o all'espressione del positivo?". È necessario vedere, sentire, percepire direttamente, capire e risolvere la resistenza che si ha alla gratitudine.

Il mio primo argomento a favore della gratitudine è che è necessario sviluppare la consapevolezza di entrambe le polarità della vita. Compresa la polarità positiva della vita.

A favore della gratitudine. Punto #2

Dimentica tutte le cavolate sull'essere in debito di gratitudine o in obbligo o il dover ringraziare. Avere gratitudine per qualcosa è prima di tutto apprezzare quella cosa. È essere consapevoli del beneficio che si riceve dall'avere quella cosa.

E apprezzare significa vedere il pieno valore di qualcosa. Significa vederne il lato positivo.

Pensa alla gratitudine come il notare e riconoscere ciò che di positivo c'è in qualcosa, e quindi il riconoscerne il valore e l' importanza.

A favore della gratitudine. Punto #3

Parliamo di ciò che succede a livello energetico o, come si dice normalmente in campo spirituale, “a livello vibrazionale”.

Dal questo punto di vista la gratitudine è come fare un ordine personale all’ Universo di ciò che desideri sperimentare nella vita.  Si tratta essenzialmente di un gigantesco "SÌ! mi piace e ne voglio di più!".

Puoi pensarla come se inviassi energia all' universo che richiama a te le cose che ti piacciono e le cose che desideri.

Ecco perché questo è un potente strumento di manifestazione.

Questo meccanismo del darti cosa desideri è davvero utile all'universo. La frase che ho appena scritto spesso crea molti punti interrogativi: "perché l'universo dovrebbe beneficiare dal darmi qualcosa?". Il vero motivo per cui l'universo trae vantaggio da questo processo è perché l'universo stesso, o la Sorgente o Dio, chiamalo come vuoi, è in un processo di auto consapevolezza.

L'universo trae beneficio quando si ottieni ciò che desideri perché ogni volta che ciò accade desideri di più e ogni volta che desideri di più l’universo conosce se stesso maggiormente. Si espande. Concentrandoti sulla gratitudine favorisci questo obiettivo dell’ universo: di espandersi e conoscere maggiormente se stesso.

La gratitudine è anche uno stato di ricettività al positivo, che è uno stato molto potente in cui trovarsi "vibrazionalmente" parlando.

Hai notato cosa ti succede quando qualcuno riconosce il tuo pieno valore o il valore di qualcosa che stai facendo? Hai notato cosa succede dentro di te quando qualcuno è felice di ricevere qualcosa da te? Quanto sei più spinto e invogliato a fare una determinata cosa per quella persona, o a darle di più?

La gratitudine di qualcun altro ti ispira a dare. L'universo è a livello macroscopico ciò che accade a livello microscopico nelle persone.

Quando apprezzi davvero qualcosa ti apri a ricevere dall'universo.

Quando ti concentri solo sulle cose negative e indesiderate, naturalmente, ti chiudi in te stesso e allontani le cose da te. E in un universo basato sulla legge del rispecchiamento, questo significa che l'altro lato del riflesso, l'altro lato di quel riflesso dello specchio che chiamiamo vita, si chiude a sua volta a te.

Riconoscere e sentire veramente ciò per cui sei grato ti viene restituito sotto forma di abbondanza.  Notando e sentendo ciò che non hai e ciò che non ti piace ti viene restituito come mancanza. Non è una questione personale, è letteralmente come camminare davanti a uno specchio.

L'abbondanza segue la concentrazione su ciò che apprezzi.

il lato oscuro della gratitudine

A favore della gratitudine. Punto #4

Il tuo sistema emozionale è progettato per riflettere ciò che pensi e viceversa. Non esiste un modo possibile di sentirsi felici se ti concentri su ciò che ti manca, se ci si concentra  solo su quale sia il problema, se ti concentri solo su ciò che è indesiderato e ciò che è negativo.

Perché? Perché questi tipi di pensieri si riflettono nel sistema emotivo con cose come la paura, come l'ansia, la costrizione, il dolore.

Non voglio che tu estremizzi questo concetto come fanno le persone che resistono alle emozioni spiacevoli e quindi dicono: "Oh mio Dio, hai proprio ragione! Non posso essere felice e concentrarmi su qualcosa di negativo, quindi evitiamo come la peste di sentire emozioni spiacevoli” , "Concentriamoci solo su solo su ciò che è positivo e su ciò che ci fa stare bene". Non è quello che sto dicendo!

Ciò che sto dicendo è che hai il controllo sulle esperienze che stai vivendo. Puoi scegliere deliberatamente, quando è vantaggioso guardare in una direzione, e quando è benefico guardare nell’ altra. E se ciò che vuoi veramente in questo momento è provare ciò che consideri essere "buone sensazioni", puoi farlo. Puoi concentrarti su ciò hai e che apprezzi, ciò che ti fa star bene. Puoi scegliere di sentirti bene o provare almeno un senso di sollievo come risultato di questo atteggiamento. 

A favore della gratitudine. Punto #5

La gratitudine può essere paragonata al mangiare sano, ai bagni in mare, all'esercizio fisico, a fare scelte di vita sane. È un elemento potente della cura di sé e della propria salute. La gratitudine infatti provoca una cascata di effetti fisiologici positivi.

Fa bene alla mente, e al corpo.

Ti presento un elenco di cose che che la gratitudine fa per te:

la gratitudine fa sì che si provi ottimismo per il futuro, migliora la tua autostima, ricrea il cervello in meglio, fa sì che i tessuti si rilassino, ti fa respirare più profondamente, fa rallentare la frequenza cardiaca e la induce a diventare coerente, armonica. Fa sviluppare la tua capacità di recupero, fa sì che ci si senta sollevati invece che abbattuti, fa uscire dalla modalità "combatti o fuggi", aumenta la dopamina nel cervello, riduce drasticamente il dolore, riduce l'infiammazione nel corpo, ti rende più aperto alla vita, riduce lo stress, rende migliore la comunicazione, regola il metabolismo, ti mette in uno stato di ricettività alle cose positive in cui sei in sintonia vibrazionale con ciò che desideri e ciò che ti piace, aumenta l'immunità, agisce come un cuscinetto contro i traumi, riduce l'invidia e la gelosia, rende più gentili e generosi, fa dormire meglio, crea legami sociali più forti e migliora le relazioni.

Sono riuscita a convincerti abbastanza?

Praticare la gratitudine.

Praticare la gratitudine non deve risultare difficile, non deve essere banale né tantomeno patetico. Non deve essere in alcun modo doloroso.

Puoi rendere questa pratica della gratitudine unicamente tua in modo che non sembri un auto-tradimento.

Ti suggerirò alcune idee di come poter esercitarla a entrare in questo spazio di gratitudine.

Pratica della gratitudine #1

il diario della gratitudine

Puoi iniziare un diario della gratitudine. Quindi quello che farai è procurarti un quaderno o un vero e proprio diario assicurandoti che sia riservato soltanto al tema della gratitudine.

Ogni giorno farai una lista di tutte le cose per cui ti senti grato. Le cose che apprezzi, le cose di cui riconosci il valore, cose che sei felice di avere o di aver avuto nella tua vita.

Scriverai questo elenco sia di piccole che di grandi cose.

Pratica della gratitudine #2

Ogni lato negativo ha un lato positivo, e ogni lato positivo ha un lato negativo.

Per questo prossimo esercizio sfiderai la tua consapevolezza prendendo qualsiasi cosa nella tua vita che è indesiderata, un problema o qualcosa che la tua mente ritiene negativa e cercherai di individuare quale sia il positivo insito in quella negatività.

Ad esempio: un licenziamento contiene il positivo di avere tempo per concentrarsi su ciò che ti appassiona davvero o di non dover stare vicino a quel collega odioso che non ti piace. Ed è piuttosto eccitante pensare a quali nuove esperienze di vita ti attendono o alle nuove persone che incontrerai e a quale diverso capitolo della tua vita si sta per aprire.

So che per molte esperienze traumatiche sarà un'impresa ardua, magari impossibile trovare una punta di positivo. Ma il punto è proprio quello di allargare al massimo la nostra consapevolezza intenzionalmente

Pratica della gratitudine #3

Il lato oscuro della gratitudine

Puoi fare una “meditazione di consapevolezza” in cui simuli di entrare nella prospettiva di qualcuno che ha molto meno di quello che hai tu.

Per esempio, si può fingere di essere qualcuno che è molto povero finanziariamente o che è meno libero di te o che non ha risorse per quanto riguarda i suoi bisogni emotivi.

Per questa meditazione di consapevolezza ti eserciterai a entrare nel corpo di questa persona immaginaria e adottare la sua prospettiva; guarderai la tua vita con i suoi occhi.

Cosa vedi? Cosa apprezzi? Esercizio potentissimo.

Pratica della gratitudine #4

Questo è uno dei miei punti preferiti perché è davvero facile da fare e si può svolgere ovunque. Una specie di attività di consapevolezza o di mindfulness. Si chiama:  "caccia al tesoro delle cose positive".

Non importa dove ti trovi, in qualsiasi ambiente tu sia inizia a guardarti intorno e a individuare le cose che ti piacciono. Le cose che apprezzi. E quando vedi queste cose, mentalmente esprimerai il tuo apprezzamento.

Ad esempio, se stai guidando, potresti notare un albero che ti piace particolarmente e a quel punto dirai mentalmente: “ meravigliose le foglie di quell’ albero!”. E poi, mettiamo che tu veda un papà con la figlia sulle spalle, a quel punto dirai mentalmente a te stesso qualcosa come: "Oh, adoro il modo in cui quel papà sta con sua figlia".

Può essere utile ritagliarsi un blocco di tempo e addirittura impostare un timer per fare questo esercizio.

Ma ancora una volta, proprio come nella meditazione, se vedi che la tua mente vaga di nuovo al negativo o ai problemi, o a cose che non ti piacciono, non devi opporre resistenza, non devi pensare "Oh Dio, ci risiamo". Questo è resistere alla resistenza!

Tutto ciò che devi fare è semplicemente riconoscere che è successo "Oh, la mente ha vagato di nuovo verso i problemi", e riportare l'attenzione alla ricerca di ciò che è positivo.

Per coloro che sono più orientati verso il negativo, ai problemi o al notare le minacce nella propria vita, fare uno qualsiasi di questi esercizi sarà una sfida impegnativa.

Ma il vantaggio di vivere in un universo che si basa sulla legge del rispecchiamento, quella che molti chiamano legge dell'attrazione, è che quando si inizia a concentrarsi su un pensiero, questo raccoglie abbastanza energia per iniziare ad attrarre altri pensieri che hanno la stessa frequenza. Ciò significa che questo esercizio diventerà sempre più facile.

Con la pratica, diventa sempre più facile finché il tuo orientamento non inizierà a spostarsi naturalmente verso il notare gli aspetti positivi intorno a te. Ti sposterai più al centro.

Non è che ti trasformerai in una sorta di Pollyanna, tutta unicorni e cinguettii. Non voglio che qualcuno si faccia prendere dal panico. Sopratutto le persone che sono state ferite dalla gratitudine possono pensare: "Oh mio Dio, se faccio così diventerò una di quelle persone che odio". Non sono davvero preoccupata che tu cominci ad accorgerti di quante cose puoi apprezzare nella tua realtà corrente. Quello che succederà è che ti sposterai di più nel mezzo in modo da essere in grado di riconoscere entrambi gli aspetti della vita.

Per la maggior parte delle persone la gratitudine non è qualcosa che accade spontaneamente nella loro vita. Per molte persone provare gratitudine significa dover fare qualcosa attivamente per sentirla. E fare qualcosa di attivo per sentirla, è uno strumento molto potente.

Concentrarti sulle cose a partire da questo spazio di gratitudine non solo ti aiuta a manifestare più velocemente ciò che desideri, ma è anche il primo passo verso la felicità.

Se questo articolo ti è stato utile fammelo sapere nei commenti. Ti aspetto al prossimo episodio.

Francesca Guidi

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