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Pensa positivo e tutto andrà bene! Quante volte l' hai sentito dire? Sedicenti maestri spirituali, coach di crescita personale...ovunque si inneggia alle miracolose proprietà del pensiero positivo come se questo fosse la panacea di tutti i mali.
Ad oggi credo che la filosofia del pensare positivo sia una delle più grandi piaghe della nostra società e cultura. Sì, intendo realmente una piaga! Il che, attenzione, non vuol dire che non creda che pensare positivo non abbia una sua valenza e che non funzioni in assoluto.
Qualcuno si ricorda il caso dei coniugi Hicks? Jerry ed Ester Hicks. Hanno scritto libri sulla legge dell' attrazione, che sono diventati dei best seller. Quello che ha però sempre sostenuto Ester, ovvero la canalizzatrice di Abraham ( è il nome di un gruppo di entità disincarnate) è che tu non puoi avere una malattia se non sei un match vibrazionale con la malattia e che se ti concentri sul pensar positivo e sull' innalzare le tue vibrazioni non puoi ammalarti.
Purtroppo per lei e per la comunità che la segue però, suo marito Jerry, scrupoloso e attento sperimentatore di questa filosofia di vita si è ammalato di cancro lasciando questo mondo dopo pochi mesi.
A quel punto tutta l'intera comunità che si era raccolta intorno ai due coniugi e ai loro insegnamenti ha incominciato a interrogarsi sull' effettiva validità di questi ultimi. E' tutto qui? pensare positivo e innalzare costantemente le proprie vibrazioni è tutto ciò che occorre per vivere una vita all' insegna della salute e della realizzazione dei propri desideri?
Quando entriamo in questa dimensione spazio-temporale la nostra coscienza si spacca letteralmente in due: da una parte vi sono i nostri aspetti consci, conosciuti. Dall' altra gli aspetti inconsci ovvero ciò che non sappiamo di noi o che non volgiamo vedere, oppure che non ci piace e quindi abbiamo represso giù, in profondità, nelle pieghe scure della psiche... nell' ombra, come direbbe Jung).
SI tratta spesso di quegli aspetti di noi considerati inaccettabili dalla nostra famiglia oppure dalla società in cui viviamo. Ci capita di cadere nell' errore di pensare:" bene, se io mi concentro sul positivo e sull' innalzare le mie vibrazioni ovviamente attirerò positività e situazioni favorevoli in accordo con tali vibrazioni". E questo è vero fino a un certo punto. L' universo è infatti uno specchio e ci riflette il tipo di energia che mandiamo fuori.
Questo modo di intendere la vita e le leggi cosmiche che la governano è giusto ma ahimè tralascia un particolare non proprio irrilevante e piuttosto scomodo, e cioè che entrambi i nostri aspetti consci e quelli inconsci generano il loro riflesso nel grande specchio che è l' universo. Entrambi hanno il loro "punto di attrazione" e contribuiscono a manifestare la realtà che poi sperimentiamo.
Entrambi sono due punti focali di attrazione e hanno una propria firma energetica che ci viene restituita.
Ora, lungi da me dire che Jerry hicks si sia ammalato di cancro semplicemente perché per tutta la vita ha ignorato le sue ombre, ovvero gli aspetti inconsci del suo essere, reprimendoli, sopprimendoli e anestetizzandoli concentrandosi solo sul pensare positivo e innalzare le proprie vibrazioni. Eppure in linea di massima c' è da sapere che ciò che viene ignorato a lungo, desidera sempre più prepotentemente essere ascoltato; rivendica attenzione. Se noi continuiamo a voltare le spalle e a volgere la nostra attenzione altrove, queste "cose" hanno un unico modo per riuscire nell' intento di costringerci a voltarci: diventare più prepotenti e rumorose. Talvolta anche attraverso una malattia.
Come molte delle vite degli adolescenti con cui parlo quotidianamente anche la mia vita da adolescente è stata piuttosto travagliata. Sono stata vittima di bullismo da quando ho memoria di me e il desiderio di suicidio mi ha accompagnata durante tutta l' infanzia, l' adolescenza e la prima giovinezza.
Se oggi mi sento libera di parlarne è perché esiste la reale possibilità di poter trasmutare tutte le nostre ferite in frecce potentissime al nostro arco e farle diventare abilità, forze, visioni, intuizioni. Se con questo articolo riuscirò almeno a farti sviluppare un pò di fede che tutto ciò è possibile... beh, allora avrò fatto un buon lavoro.
Il vero cambiamento in me è avvenuto quando iniziai a lavorare ( da una parte) sul rafforzare una visione positiva della vita e a sviluppare la capacità di provare emozioni elevate come la gioia a prescindere dalle circostanze. Ma allo stesso tempo a impegnarmi a gettare luce su quegli aspetti di me che non mi piacevano, che detestavo, sulle mie ferite più o meno sepolte. Aspetti che continuavano a influenzare e dirigere la mia vita negativamente.
Il focalizzarmi sugli aspetti positivi della vita e sull' innalzare le mie vibrazioni mi aiutò sicuramente a crearmi situazioni molto favorevoli ma non è certo servito a spegnere quel senso di solitudine profonda, di disconnessione dagli altri, quel male di vivere che mi portavo dietro da tempo immemorabile.
Disconnessione....
Beh, certo! In fin dei conti sono stata "esiliata" quando ero molto piccola dal mio gruppo, dalla mia comunità. Perchè secondo questa comunità "non andavo bene". Non ero apprezzata, infatti, ero considerata strana...(E per fortuna, dico oggi!). Questo episodio innescò nella mia vita un susseguirsi di esperienze sempre uguali in cui mi ritrovavo a essere allontanata per il mio modo di pensare e essere piuttosto stravagante.
Quando non siamo accettati dal nostro gruppo di riferimento, sopratutto da bambini, questo porta a galla delle ferite profonde, fa emergere ricordi atavici sepolti nel nostro inconscio e tramandati fin dalla preistoria.
Quando l'uomo preistorico veniva cacciato fisicamente dal suo gruppo, dal suo villaggio, dalla sua tribù, questo significava la morte per lui. Fortunatamente oggi anche se vieni "cacciato" da una tribù, te ne puoi trovare un' altra piuttosto facilmente e soprattutto..... non muori!
Eppure la ferita, il dolore, riflettono una violenza subita profondissimi. E' come morire.
Finché non ti siedi a ascoltare questo dolore, a guardarlo in faccia, ad accoglierlo e a lasciarlo andare con le dovute pratiche, questo governerà per sempre la tua vita. Governerà le tue relazioni con gli altri, governerà il tuo modo di rapportarti alle altre persone ovvero... "beh, è bene che mi comporti in una certa maniera, è bene che diventi esattamente come penso che l'altra persona mi desideri, pena l'esclusione dal branco; pena l'essere completamente cacciati".
E nonostante tutto il positive thinking (pensiero positivo) che puoi fare, questo tipo di dolore ha comunque una sua vibrazione che ti viene rispecchiata dalla vita. DI conseguenza incontrerai continuamente situazioni in cui ti sentirai profondamente solo, sentirai un senso di non connessione con le altre persone, sentirai costantemente che non stai facendo abbastanza per piacere, che non sei apprezzato, che non vai bene.
Se ti sembra poco ti rivelerò che tutto questo mi ha persino indotta a scegliere in passato una carriera in cui ero molto infelice: quella di attrice in teatro.
Nonostante fossi riuscita a ritagliarmi il mio posto al sole, professionalmente parlando, nell' ambito teatrale, ero profondamente infelice e insoddisfatta. Vivevo per quei 5 minuti di applausi alla fine di ogni spettacolo e se non c'erano o se erano un pochino meno scroscianti rispetto alle mie aspettative, era come se la vecchia ferita si riaprisse e incominciasse a gettare sangue a fiumi.
Quando il non amato, o colui che crede di non esserlo, ignora queste emozioni, non lavora sul sentirle, fronteggiarle, non si impegna a gettare luce sugli aspetti in ombra del suo essere... le sue ferite possono anche indurlo a scegliere una professione che non è assolutamente in accordo con la sua vera missione di vita (ciò che ti rende felice se manifestata) ma sono in sintonia con le sue ferite.
Non mi sento assolutamente di aver perso tempo durante quei lunghi 14 anni di teatro. Ci sono stati anche tantissimi momenti indimenticabili, incontri con persone eccezionali e viaggi esotici che, forse, non avrei mai fatto fuori dal contesto lavorativo. Poi sono consapevole che non esiste l' errore nell' universo e che tutto accade sempre per un ottimo fine. Così è stato effettivamente. Se non avessi vissuto certe esperienze non avrei avuto l' humus grazie al quale far nascere e sviluppare la vita che vivo oggi. Una vita totalmente in accordo con ciò che mi rende profondamente felice.
Un consiglio per concludere voglio dartelo: quando senti dire che il pensiero positivo è l'unica soluzione...scappa a gambe levate... fuggi! 😆
Quando i tuoi aspetti in ombra sono illuminati dalla tua consapevolezza e integrati ad essa, con il giusto lavoro spirituale, la tua vibrazione diventa pura. Non è più resa opaca da aspetti di te che non vuoi vedere. E quindi questo ha l'enorme beneficio di farti realmente manifestare la realtà che desideri e non la realtà che desiderano le tue ferite per essere ascoltate e guarite.
Beh.. mi sembra che il gioco valga la candela 🙂
Francesca Guidi