Uno dei film che ho amato moltissimo durante la mia giovinezza è “il favoloso mondo di Amelie”
Lo conosci?
Girando in reste si trovano tantissimi articoli di blog che interpretano il film in una chiave psicologica, altri che ne restituiscono alcuni insegnamenti spirituali. Tutte chiavi di lettura interessanti ma niente mi ha completamente soddisfatta.
E allora mi sono detta: raccontiamo il personaggio di Amelie sotto una diversa luce. Andiamo oltre il sentito dire, le semplificazioni un po' new age. Restituiamole un po' del suo potere sciamanico!
Mi direte voi alla fine se ci sono riuscita o meno.
Nel film il narratore ci racconta di come Amelie trascorra parte della sua giornata immersa in esperienze sensoriali molto semplici. Le potremmo chiamare “ancoraggi sensoriali”.
Perché sono cosi importanti e perché fanno di lei una moderna sciamana capace di co-creare la propria realtà insieme alle forze invisibili
i mistici e gli sciamani di tutti i tempi e di tutte le culture evocano gli antenati attraverso una cosa così semplice come il cibo che a loro piace di più o, se non sono più in vita, il cibo che a loro piaceva di più. Cibo come energia che risveglia i sensi sottili degli spiriti.
Nella nostra società, la società materialistico/consumistica queste sono soltanto credenze popolari
L’ uomo moderno passa le giornate e la vita a faticare, a concentrarsi su cose estremamente complesse, complicate e difficili, quando invece il suo vero essere, il suo centro, la sua anima è unita a cose semplicissime come il sapore dei cibi, gli odori, le sensazioni tattili, la bellezza visiva.
Queste, anche se spesso non ne siamo affatto consapevoli, sono le cose che ci tengono più in vita. Sono il senso stesso della vita. Perdere questa consapevolezza significa rischiare di farci rapire totalmente dalla mente e dalle sue teorie; dalle sue complicazioni. Specialmente se abbiamo un mestiere, un lavoro molto intellettuale dobbiamo sempre ricordaci della semplicità come valore spirituale fondamentale.
La semplicità dei sapori, degli odori, delle sensazioni tattili è ciò che ci unisce alla vita e alla sua energia.
Per lo sciamano, ovvero il viaggiatore dei mondi (il mondo visibile e quello invisibile), quando saremo al di là della grande soglia (il mondo dei morti) il ricordo delle sensazioni tattili, olfattive, visive, uditive sarà quello che unirà i due mondi: la vita e la morte, il visibile l'invisibile e ci permetterà di comunicare con i viventi e i morenti.
Quando la mente ti rapisce e ti porta nel suo mondo di bugie, di astrazioni, sei totalmente imprigionato nella gabbia dell’ Io.
Il personaggio di Amelie ci apre al mondo degli ancoraggi sensoriali ricordandoci quanto siano importanti per condurre la nave della nostra vita verso un destino favoloso. Il titolo originale del film infatti non è “il favoloso mondo di Amelie” bensi “ il favoloso destino di Amelie”.
Amelie rispecchia una parte di noi: la bambina o il bambino interiore; il nostro piccolo e intatto spazio sciamanico interiore che sa esattamente come guidarci verso un destino meraviglioso. q
Gli ancoraggi che possiamo avere sono diversi per ognuno di noi.
Un ancoraggio potentissimo per me per esempio è camminare a piedi nudi sulla sabbia di una spiaggia. La sensazione che percepisco mi provoca una tempesta chimica di benessere e mi trasporta in altri mondi.
La vista e il canto degli uccellini dalla finestra di casa è un mio prezioso ancoraggio.
Il sapore di pane integrale, olio e pomodoro è un potentissimo ancoraggio perché mi ricorda i pomeriggi passati con mia nonna durante la mia infanzia, a guardare i cartoni animati. “ Francy si fa la merenda, nini? Son già le cinque!” (pronunciato con marcato accento toscano) .
Tutti questi stimoli sensoriali hanno il potere enorme di evocare la mia bambina interiore.
E per quanto la società moderna, iper razionale, ci dica che tutto ciò è inutile, sono proprio la bambina o il bambino interiore a sapere come dirigerti verso la realizzazione della tua missione di vita.
Tutti noi abbiamo i nostri ancoraggi. Quali sono i tuoi?
Sono preziosissimi. Non sono soltanto un modo per far volare la fantasia e sbloccare dei ricordi, sono molto, molto di più.
I miei maestri, coloro che mi hanno iniziata al mondo della spiritualità, mi hanno sempre detto:
la potenza di uno sciamano è data dal numero e dalla forza dei suoi ancoraggi. Più numerosi e più potenti sono gli ancoraggi, più potente è lo sciamano.
Gli ancoraggi sono stimoli semplicissimi, più semplici sono più ti tolgono dalla mente e ti portano nel corpo, la sede dell’inconscio, e parlano il linguaggio della psiche profonda.
Sono ciò che ti permette di comunicare con il mondo dell’invisibile oltre la mente. Ti permettono di comunicare con l’energia dell’ universo e co-creare gli eventi con esso.
E quando sarai al di là della grande soglia, nel mondo dei morti, sarà proprio grazie a questi ancoraggi che potrai mantenere il contatto con la vita, potendo ricordare le tue vite passate e percepire le tue vite future, come ci rivelano i testi sacri più antichi delle tradizioni animiste di tutta la terra.
Sono tutti quegli stimoli a cui la mente non dà assolutamente nessuna importanza a essere i più potenti.
Quando smetti di dare importanza al profumo del fiore, al suono delle fronde degli alberi, al vento, allo scrosciare dell’acqua del ruscello allora forse è perché hai incominciato ad aver bisogno di stimoli sempre più forti, sempre più impressionanti.
Una persona alcolizzata, drogata, che mangia in modo smodato o dipendente dalla pornografia probabilmente ha i sensi troppo anestetizzati, intorpiditi per poter provare piacere semplicemente passeggiando in natura.
Amelie, la moderna maga e sciamana è proprio colei che ha tantissimi ancoraggi. E questo la rende “strana” agli occhi della gente che usa come giudizio di valore delle esperienze di vita la domanda: “questa cosa che sto facendo mi fa produrre? Mi dà da mangiare?” E se la risposta a questa domanda è no, allora cataloga l’ esperienza come inutile.
Questo tipo di persona è schiava della mente utilitaristica, e della società il cui scopo non è la tua felicità ma la tua produttività e governabilità.
Cerca i tuoi ancoraggi!
Chiediti: Qual’ è lo stimolo più semplice che mi produce piacere?
Quando lo trovi cerca di semplificarlo ulteriormente
E poi semplifica ancora, fino all’ estremo.
Amelie è una vera rivoluzionaria perché dà continuamente importanza agli ancoraggi.
E’ anche una poetessa. Il poeta e lo sciamano infatti sono due facce della stessa medaglia.
Montale con i suoi ossi di seppia o il giallo dei limoni è capace di trasportarci in universi paralleli; di far fare un viaggio alla nostra anima attraverso un linguaggio da essa comprensibile: Il linguaggio delle immagini.
Sei ancora capace di emozionarti alla vista di un albero?
Recupera questa capacità perché è grazie a questa che potrai udire sempre più chiaramente quale sia la tua missione di vita (ciò per cui sei nato e che ti rende profondamente felice)
Le vere cattedrali dello sciamano sono le foreste. Non dare potere agli ancoraggi significa aver bisogno di costruire cattedrali di pensieri nella mente.
Avere il proprio arsenale di ancoraggi invece è veramente un modo smart per non essere catturati dalla mente, dai suoi pensieri ossessivi, dai vicoli ciechi in cui ti conduce, da umori neri che durano settimane, mesi, anni.
Usa i tuoi ancoraggi per cambiare stato d’ animo e non infilarti nella giungla d’asfalto di rimuginii mentali.
Quando Amelie si imbatte in quello che si rivelerà essere la sua anima gemella, il collezionista di foto tessere dimenticate, lo riconosce immediatamente come una parte di se stessa.
E’ l’ emozione che le suscita l’ immagine di lui intento nell’ azione assolutamente inutile e improduttiva del collezionare fototessere di sconosciuti a investirla e inondarla di sensazioni. In quel momento lei sa!
Non ha bisogno di spiegarsi niente.
Non ha bisogno di chiedersi niente.
Accede all’ istante alla vera conoscenza che è quella delle viscere, del corpo. Non quella delle elucubrazioni mentali.
La bambina interiore ha lanciato il suo grido e Amelie non ha potuto ingorarlo. Davanti a lei si trova la sua Anima Gemella.
Amelie ci invita a non rimanere imprigionati nelle cattedrali vuote, oscure e labirintiche della mente.
“Non dimenticarti degli alberi !” Sembrano sussurrarci i suoi grandi occhi neri e il suo sorriso misterioso. Se capisci questo capisci uno dei più grandi segreti della magia perché la magia inizia quando l’ esperienza intellettuale della mente si è esaurita.
Un uomo che non dà importanza alla semplicità delle cose è ignorante. Non conosce i boschi, le vette, ed è in pericolo perchè in qualsiasi momento può perdersi nelle buie labirintiche cattedrali della sua mente ed è lì che nascono tutti i problemi, i problemi dai quali sembra apparentemente che non ci sia mai soluzione. La mente infatti ti fa credere che per risolvere i problemi ci sia bisogno di continuare a pensare.
Eppure è esattamente il contrario. E’ quando il chiacchiericcio dei pensieri si zittisce che si crea uno spazio affichè l’oceano della saggezza possa colmarti e spalancarti a possibilità infinite.
Lo sa bene chi medita regolarmente.
Spesso le persone quando sono in consulenza con me mi dicono che non riescono a meditare, allora io suggerisco loro di mettersi a grattar via la buccia a una carota o a pelare una patata.
Generalmente mi guardano con gli occhi sgranati pensando forse che sia pazza.
La vera spiritualità è quella dell’ortaggio! Dico io!
Lava la tua carota prestando attenzione e consapevolezza all’ azione che stai facendo. Cosi stai meditando!
Amelie incarna anche un’altra potentissima qualità dello sciamano: la capacità di narrare e di trasportare attraverso le parole in altri mondi operando vere e proprie guarigioni dell’ anima.
Lo sciamano è uno story teller, infatti. Un canta storie. Si dice che sciamanizza proprio grazie al racconto.
La scena che esprime magistralmente questa qualità è quella in cui Amelie aiuta il non vedente in difficoltà ad attraversare la strada.
Dopo aver udito la cronaca degli eventi narratagli da Amelie, non è più lo stesso. Assistiamo a una sua trasformazione, a un upgrade della sua anima. Attraverso un uso sapiente delle parole, la ragazza evoca immagini, suggestioni, compie un vero e proprio rito magico e trasforma per sempre l’ uomo.
Questa scena e meravigliosa e mi commuove sempre moltissimo.
La vita di Amelie è sostenuta da una missione potentissima, quella di aiutare il prossimo. Quando durante un giorno qualunque di un Agosto qualunque scopre la sua missione, per lei tutto cambia. Il mondo cambia. E un susseguirsi di coincidenze, sincronicità e eventi la traghettano verso il suo meraviglioso destino.
Uscire dalla cattedrale della mente, sciogliere le catene, liberarsi è questione di rituali. Ci hanno fregati quando ci hanno tolto il potere del rito. E allora oggi dedicati a compiere questo rito sciamanico: fermati, rilassati, respira e dedica qualche minuto a ricordare, evocare, tutti i tuoi ancoraggi e quando arrivano, semplificali, sentine le emozioni nel corpo…. E poi abbraccialo questo corpo, amalo, perchè è qui come veicolo per la tua anima, per farti compiere un viaggio, per permetterti di viaggiare nel mondo visibile prima di cedere il passo al corpo che ti traghettera nei mondi invisibili.
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